INTRODUZIONE (Recitato di Fioretta Mari)
La notte è nera
e piena di luci.
Le lame tagliano,
e se roventi accecano.
Il tuono si fa sentire,
e chi lo vuole sfiorare
percepisce da seduto
il pianto di un bimbo,
evidenza di rumore per molti,
musica dell’innocenza, al contrario,
per i disegnatori dell’anima!
Sfuggevole, non solo nell’acqua,
giunge la sirena,
donna acuta e silenziosa,
che usa l’oceano come gioco
e l’eterno come clessidra!
Vestono di viola
il pavone e la sua coda,
conquistatrice
o immagine di un’immagine reale,
fornita dagli occhi daltonici
del Reale stesso?
La carne si riposa e così le sue ombre,
poiché il destino canta l’ignoto.
Poi torna il giorno,
a volte buio e povero d’amore,
fatto di materia
e di sola introduzione.